Mercati globali in ribasso: un panorama di incertezza economica
Recenti dichiarazioni politiche e timori di una recessione negli Stati Uniti hanno innescato una serie di vendite sui principali mercati mondiali. In questo clima incerto, i titoli tecnologici sono stati particolarmente colpiti, con l’indice Nasdaq che ha subito un calo del 4%, causando una perdita di valore stimata in mille miliardi di dollari. Anche in Europa le turbolenze si fanno sentire: l’indice di Milano, pur scendendo dello 0,95%, continua a sostenere una soglia superiore ai 38.000 punti, mentre a Parigi e Francoforte si registrano decrementi rispettivamente dello 0,9% e dell’1,75%.
Wall street in difficoltà: il peggioramento delle sedute
Il settore finanziario di New York vive la giornata più negativa degli ultimi mesi, con performance che non si vedevano dal 2022.Il Dow Jones ha perso il 2,08%, lo S&P 500 il 2,7% e il Nasdaq Composite il 4,3%, evidenziando come la pressione di mercato si stia intensificando. In particolare, il Nasdaq-100 ha subito un calo del 3,8%, mentre titoli di rilievo come Tesla hanno chiuso la sessione con una flessione del 7,95% – nonostante in alcune fasi le perdite abbiano superato il 15%. Questo trend negativo ha investito anche altre società leader nel comparto tecnologico, tra cui Apple, Meta, Alphabet, Nvidia e Amazon, ciascuna registrando cali superiori al 5%, mentre Microsoft è riuscita a limitare la discesa al 3,5%.
Torque sul fronte automobilistico: segnali di rallentamento per Tesla
Il produttore di veicoli elettrici sta attraversando una fase difficile, con sette settimane consecutive di perdite che hanno annullato i guadagni ottenuti durante il recente periodo elettorale. Il recente crollo delle azioni si accompagna a sfide significative nel mercato cinese: le vendite in Cina sono quasi dimezzate, attestandosi a 30.688 unità – con una flessione annua del 49% – e la quota di mercato delle e-car si è ridotta di 4 punti, raggiungendo il 3,9%. Ancora più inquietanti sono i dati sull’export, che segnalano un calo dell’87%, con solo 3.911 veicoli esportati. Tuttavia, nel settore dei veicoli a nuova energia in Cina si registra una ripresa, con le vendite al dettaglio che hanno raggiunto 686.000 unità il mese scorso, contribuendo a quasi il 50% del totale in un contesto di incremento del 26% nelle immatricolazioni.
Piazza Affari: una giornata di rendimenti contrastanti
Sul fronte italiano, il mercato azionario mostra risposte diverse alle fluttuazioni globali. Alcuni titoli si distinguono positivamente, come Diasorin, che ha registrato un incremento del 4,65%, e altri titoli difensivi quali Stellantis e Amplifon, in crescita rispettivamente del 2,59% e del 2,06%.Il successo di Amplifon è stato favorito dall’ampliamento della propria rete di distribuzione in Polonia. Al contempo, altre realtà come Buzzi e MPS hanno subito cali significativi, del 6,14% e del 4,52% rispettivamente, e persino le società legate al comparto della difesa faticano a ottenere slancio, nonostante gli investimenti per il potenziamento del settore.
Andamento di spread,valuta e energia: segnali esperti del mercato
Il differenziale tra i titoli di stato italiani e tedeschi,noto come spread,si è mantenuto stabile a 106,4 punti base,con i BTP che offrono un rendimento attorno al 3,895%. Sul fronte valutario, il dollaro ha raggiunto i minimi degli ultimi quattro mesi, mentre l’euro viene scambiato a 1,0836 dollari – evidenziando un lieve aumento dello 0,02% rispetto alla chiusura precedente.Per quanto riguarda l’asset asiatico, il cambio dollaro/yen si è stabilizzato a 147,176, mentre l’euro osserva un rapporto di 159,461 yen. Anche il mercato delle criptovalute ha subito delle contrazioni: il bitcoin ha perso l’1,3% per posizionarsi a 79.526 dollari.
In ambito energetico, il settore petrolifero non è immune alle fluttuazioni: il prezzo del WTI ha registrato una diminuzione dell’1,51%, posizionandosi a 66,03 dollari al barile. In netto contrasto,il mercato del gas naturale ad Amsterdam ha registrato un’inversione di tendenza,con un aumento del 2,88% che porta il prezzo a 41,125 euro per megawattora.
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