la rinascita del piacere di guida: am rina è la nuova icona anni ’60
Rimpiangi quei tempi in cui mettersi al volante era una questione di pura emozione, non un gesto anestetizzato da porte e vetri che separano il guidatore dal mondo esterno? Questo sentimento, unito a una buona dose di nostalgia, ha dato vita ad un progetto unico: la AM Rina, una spider ispirata agli anni ’60 firmata da una piccola realtà italiana che sa come far battere forte il cuore degli appassionati.
un design che parla il linguaggio del passato con anima moderna
Presentata recentemente da Automobili Mignatta, o AM, la Rina è l’evoluzione di quella voglia di guida vera che si credeva perduta. La carrozzeria, sinuosa e scolpita in fibra di carbonio, non passa inosservata. La scelta di un corpo leggero si riflette in un peso complessivo stimato attorno ai mille chili a secco, un dato che promette agilità e reattività.
il cuore pulsante: un v8 aspirato da sogno
Sotto la pelle pulsa un motore V8 da 5 litri, un’unità interamente in alluminio che, per chi mastica un po’ di motori, ha le stesse misure del celebre “Coyote” di Ford Mustang.pur senza numeri ufficiali sulla potenza, l’adozione di nuovi sistemi di aspirazione e scarico suggerisce un sound capace di far brividi. E non si parla solo di decibel: quel rombo è un vero invito a lasciare alle spalle il soporifero monotone della guida contemporanea.
una configurazione tecnica votata al piacere
La trasmissione manuale a sei marce, solidale con un differenziale meccanico a slittamento limitato montato sopra l’asse posteriore, mette la potenza direttamente sulle ruote posteriori. E se ragioni di comfort non ingombrano troppo la mente degli ingegneri, nemmeno lo fa la presenza di un servosterzo idraulico: più coinvolgente per il guidatore, meno filtrato rispetto ai sistemi elettrici odierni.
qualità e dettagli che contano
alla base di tutto c’è un monoscocca in fibra di carbonio, che ingloba i sedili ed è incredibilmente leggero: solo 71 chili. Alle sospensioni multilink, completamente regolabili, si affiancano cerchi forgiati su misura, da 19 pollici davanti e 20 dietro, con freni firmati Brembo: pinze a sei pistoncini anteriori e quattro posteriori per una frenata di livello.Chi vuole il massimo può scegliere i dischi in ceramica di carbonio.
un abitacolo essenziale ma con stile
L’interno? Un rifugio spartano,senza tetto né parabrezza,dove i cuscini dei sedili sono rivestiti in pelli pregiate italiane di toro. Il cruscotto analogico richiama quell’estetica vintage che oggi è oro puro per chi ama la tradizione. Il contagiri prende il centro della scena, mentre il tachimetro si gode una posizione di prestigio al centro della plancia, accompagnato da una fila di interruttori a levetta che sembrano usciti da un racconto di automobilismo antico.
L’elemento che rapisce veramente, però, è il cambio manuale a “gabbia aperta”: quel suono metallico e quel “clic” che solo chi ha guidato una vera sportiva può comprendere fino in fondo.
una rarità in arrivo dal cuore del piemonte
Se pensi che questo gioiello possa diventare il tuo compagno di avventure, sappi che la produzione è limitata a 30 esemplari l’anno. Un progetto di nicchia, tutto italiano, che ammicca agli appassionati del vero sport automobilistico. Quanto si dovrà spendere? Lo scopriremo solo vivendo, ma è facile immaginare che per essere protagonisti su questa piccola leggenda stradaiola servirà un investimento non indifferente.
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