stewart baxter dopo la sconfitta contro fc porto: riflessioni e sguardo al futuro
La partita contro il FC Porto ha lasciato un sapore amaro, ma anche spunti interessanti. Stewart Baxter, allenatore del Boavista, ha espresso un’analisi lucida e senza fronzoli subito dopo il 2-1 incassato nella penultima giornata di campionato. La prima parte della gara, ha ammesso, non è stata all’altezza delle aspettative: nei primi venti minuti i suoi giocatori non hanno mostrato la solita energia e grinta. Il Porto ha colpito con due gol di qualità, mettendo subito in chiaro le gerarchie.
Tuttavia,col passare dei minuti,la squadra ha saputo rialzarsi e rientrare in partita,dimostrando di poter competere almeno per un’ora intera.Baxter sottolinea una prova di carattere,con la consapevolezza che un pizzico di fortuna avrebbe potuto cambiare il risultato finale. Il tentativo di rimonta è stato deciso, addirittura rischiando di crollare sotto un eventuale terzo gol degli avversari. Un atteggiamento che, in termini di spirito sportivo, l’allenatore giudica decisamente positivo.
concentrazione assoluta sul proprio gioco, non sulle distrazioni esterne
Una curiosità emerge dal suo approccio alla partita: Baxter non ha seguito le altre gare della giornata. Ha preferito mantenere il focus esclusivamente sulla preparazione del proprio team, senza farsi influenzare da risultati o scenari esterni. Questo è un segnale chiaro di priorità ben definate: l’unico obiettivo è ciò che accade sul campo, indipendentemente dalle pressioni esterne o da ciò che fanno le altre squadre.
La sfida finale della stagione si prospetta quindi come un banco di prova cruciale, dove l’attenzione dovrà essere rivolta solo alla prestazione e al sacrificio. Il concetto di “giocare la partita, non la situazione” emerge con forza, sottolineando quanto il controllo mentale sia parte integrante del mestiere, specialmente nel calcio d’alto livello.
gestire la pressione e recuperare la fiducia
Il sentimento di Baxter nei confronti dei suoi giocatori è chiaro: nonostante mesi difficili, le esperienze accumulate non devono pesare come un fardello insormontabile. Ha fiducia nella loro capacità di rialzarsi, basta sfuggire al blocco mentale del timore e concentrarsi sul proprio gioco. L’unico momento in cui ha percepito un’incertezza evidente è stato con lo Sporting, ma in tutte le altre partite la squadra si è dimostrata competitiva e pronta a lottare.
Il recupero non sarà solo fisico o tattico,ma soprattutto emotivo. Baxter sembra voler trasmettere quell’idea essenziale che, anche sotto pressione, è possibile mantenere lucidità e raggiungere una prestazione di livello.Smascherare la paura e guardare alla partita con occhi nuovi: questo il messaggio sottolineato con convinzione.
la sfida tattica con il fuorigioco e la pazienza come arma
Un tema curioso affrontato riguarda il giocatore Bozeník, spesso pizzicato in offside durante la partita. Baxter spiega che quando si gioca contro formazioni con una linea difensiva altissima, è necessario mettere alla prova questa strategia. L’ansia, la voglia di concretizzare subito, ha portato qualche errore tecnico, ma nella ripresa la squadra ha mostrato maggiore pazienza, attirando la linea avversaria e creando opportunità pericolose.
È un piccolo grande esempio di come la calma e la lettura tattica possano fare la differenza,anziché sacrificare la lucidità in nome dell’impulso immediato.Una lezione di calcio, ma anche di vita, inserita in un contesto di una partita dal disegno più ampio e complesso.
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