Xabi Alonso alla guida del Real Madrid: la rivoluzione tattica e la sfida con Trent Alexander-Arnold
Il debutto di Xabi Alonso come allenatore del Real Madrid non promette facilità, soprattutto nel gestire un talento come Trent Alexander-Arnold. Il tecnico spagnolo, fresco di conferma come successore di Carlo Ancelotti con un contratto fino al 2028, assume ora il timone della squadra madrilena con grandi aspettative.
Alonso lascia la panchina del Bayer Leverkusen da vero protagonista, avendo conquistato lo storico primo titolo di Bundesliga e la seconda DFB Pokal nella sua prima stagione completa da allenatore. Ora il suo sguardo è rivolto verso Madrid, una sfida che conosce bene anche grazie a un volto già noto: Trent Alexander-Arnold, campione di Premier League con il Liverpool e considerato fra i migliori creatori di gioco in Europa.
Alexander-Arnold, il talento offensivo con qualche dubbio difensivo
Nonostante i numeri straordinari come assist-man, Alexander-Arnold ha spesso sollevato perplessità in merito alle sue qualità difensive – una criticità non nuova per chi segue il lavoro di Alonso con i terzini. Al Bayer Leverkusen, infatti, il tecnico si affidava al duo Alejandro Grimaldo e Jeremie Frimpong, esterni molto propositivi in fase offensiva in schemi come il 3-4-3 o il 3-5-2, senza concedere troppo impegno alla copertura difensiva.
Un cambio di paradigma tattico al Bernabeu?
Andy Brassell, esperto europeo di calcio, immagina che Alonso possa puntare sul medesimo modello anche nel Real, in un contesto tradizionalmente legato a un sistema a quattro difensori. “Con Alexander-Arnold si porta a Madrid un terzino molto diverso da Dani Carvajal,” spiega brassell, “con così tanti centrocampisti di qualità, ci si chiede che ruolo avrà realmente. Sarà un 3-5-2 anche lì?”
Una possibile rivoluzione tattica potrebbe vedere l’ex campione spagnolo introdurre nuovamente la difesa a tre, lasciando spazio a ali offensive capaci di allargare il campo con creatività. In questa visione, Grimaldo – ci dice Brassell – rimarrebbe un potenziale rinforzo per il left wing-back, capace di svariare tra centrocampo e fascia e di liberare spazi alle stelle offensive come Mbappé e Vinicius.
Difesa da rinforzare: la sfida dei tre centrali
Questo cambio richiederebbe però un numero consistente di difensori centrali, una voce debole nel Real che da tempo soffre in questo reparto. Gli infortuni di Rüdiger, Militao e Alaba hanno impoverito una rosa già risicata, e non a caso nella recente sconfitta contro il Barcellona un centrocampista appena promosso dalla cantera ha dovuto supplire in zona arretrata.
“Non hanno molti centrali al momento, ma dovranno rinforzarsi. Alonso deve intervenire in fase di ricostruzione più di quanto si pensi.”
Tra i nomi al vaglio del club c’è quello di Dean Huijsen, giovane difensore centrale olandese del Bournemouth e della nazionale spagnola under 21, oggi uno dei profili più ambiti in Europa. Il ragazzo ha una clausola da 50 milioni che metterà Madrid in competizione con club come Chelsea e Liverpool, ma la sua presenza sarebbe cruciale per dare solidità a una difesa da reinventare.
Il futuro tattico e la nuova era di alonso al Real Madrid
L’allenatore basco si trova davanti una sfida non indifferente: incastonare Alexander-Arnold in un modulo equilibrato, riorganizzare una difesa malandata, e nel contempo mantenere l’efficacia offensiva. Se riuscirà a importare il suo sistema collaudato in Bundesliga, Madrid potrebbe vedere fiorire un attacco dinamico con ali capaci di penetrare al centro e costringere gli avversari a difendersi su più fronti.
La curiosità resta alta nel vedere come Alonso saprà plasmare la squadra, tra scouting mirato e nuove soluzioni in campo. Il Bernabeu è uno scenario che richiede audacia tattica e capacità di gestione del gruppo,qualità che l’ex regista spagnolo ha già dimostrato di possedere in Germania. La palla passa ora al campo, dove ogni mossa avrà impatto su una stagione che si preannuncia di rivoluzione.
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