Lionel Sanders e la caccia al Titolo Mondiale IRONMAN: La Sfida di un Campione Determinato
Nonostante l’eccellente avvio di stagione, con due vittorie IRONMAN 70.3 a oceanside e St George, Lionel Sanders continua a coltivare un obiettivo che gli brucia dentro da anni: conquistare il titolo mondiale IRONMAN.
Il 37enne triatleta canadese sta programmando con cura ogni dettaglio del suo percorso verso Nizza, luogo dell’appuntamento clou di settembre, spinto da quel sogno che lo ha sfiorato nel 2017, quando perse per meno di tre minuti contro il tedesco Patrick Lange. Quell’esperienza a Kona continua a motivarlo, alimentando la sua voglia di riscossa.
Preparazione e Strategia: Un Nuovo Capitolo in Europa
Sanders sta valutando un trasferimento dall’Arizona al clima più fresco europeo, un cambiamento pensato per ottimizzare le condizioni di allenamento in vista della sfida iridata. Dietro questa decisione c’è una mentalità che punta a fissare standard rigorosi e a raggiungerli con disciplina, come lui stesso sottolinea.
Quell’incredibile gara del 2017 gli ha lasciato una lezione chiara: gli obiettivi devono essere ambiziosi ma concreti, a prova di delusioni. E se la perfezione, alla fine, non dovesse bastare, Sanders non esclude l’idea di chiudere il capitolo agonistico.
il Fuoco Interiore e il Peso dell’Incertezza
Nel suo ultimo vlog su YouTube, Sanders si è aperto sul lato più vulnerabile del cammino sportivo. Racconta di come la sconfitta in Kona sembrasse un traguardo raggiungibile con un piccolo salto di qualità: “Ho perso per mezzo punto percentuale, ho pensato fosse alla mia portata migliorare quel tanto”.
Ma il confronto con il campione Jan Frodeno a Oceanside l’anno successivo mise in crisi tutte le sue certezze.”Ho buttato via anni di esperienza per colpa di un’unica gara. È l’insicurezza che prende il sopravvento”, ammette con sincerità.
Nonostante ciò, Sanders equilibra sogni ed aspettative: il titolo mondiale resta un sogno, sì, ma da accompagnare con obiettivi più personali e meno vincolanti. Allenarsi senza un obiettivo sarebbe inutile, ma rischiare di farsi schiacciare dalla pressione è altrettanto pericoloso.
Quella Sottile Linea Tra Possibilità e Impossibilità
“Quasi l’ho centrata nel 2017, quindi è possibile”, spiega. “Ma dev’essere tanto difficile da farti dubitare di potercela fare. Se dovessi mai vincere, sarebbe una sorpresa, ma significherebbe aver dato tutto ciò che ho. Questo è un obiettivo che ti spinge a reinventarti per anni.”
Mini Obiettivi per un Grande Sogno
Per contenere le inevitabili delusioni, Sanders suddivide la sua impresa in traguardi più piccoli, calcando la mano sulle prestazioni in bici, area in cui sente di dover crescere maggiormente. Il nuovo programma prevede sprint da 5 minuti tra 10 e 12 volte, con un obiettivo di potenza fissato a 370 watt.
L’Equilibrio Tra Aspirazione e Realismo
Secondo Lionel, dichiarare un traguardo e poi agire per raggiungerlo sono due cose lontane tra loro. La chiave sta nel definire obiettivi che siano allo stesso tempo sfidanti e raggiungibili, e poi impegnarsi ogni giorno nel lavoro necessario per trasformarli in realtà.
“Se riuscissi a nuotare intorno ai 24 minuti, mantenere i 370 watt in bici e correre in circa 1 ora e 8 minuti, sarei vicino alla vittoria.”, confida. “E se finissi quinto, sarebbe comunque un successo per me. Potrei tornare a rivedere i miei metodi, o semplicemente sentirmi soddisfatto di aver dato tutto.”
Il Senso della Completezza
“Aspiro a quel momento in cui, al traguardo, penso: ‘Ho dato tutto, non potevo fare di più’. Quando questo succederà, saprò che ho fatto bene il mio lavoro.”
Per Sanders il senso ultimo di questa sfida non si esaurisce nel risultato sportivo, ma nel raggiungimento di un livello personale di eccellenza e soddisfazione. E se la vittoria mondiale non arriverà, potrà comunque voltare pagina, dedicandosi ad allenare altri atleti nella ricerca di quella stessa perfezione.
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