Andy Murray pronto a tornare a fare il coach: l’esperienza con Djokovic e il futuro nel tennis
Nel corso di un’intervista concessa alla BBC, proprio mentre prendeva il via la stagione sull’erba, Andy Murray ha rivelato il suo interesse a riprendere in futuro il ruolo di allenatore. L’ex numero uno del tennis mondiale,ritiratosi dopo le Olimpiadi estive,ha infatti allenato per alcuni mesi Novak Djokovic,da gennaio ad aprile.
Il ritorno del Queen’s e l’omaggio a Murray
Il torneo femminile del Queen’s ha fatto la sua attesa ricomparsa nel calendario internazionale, dopo ben 52 anni di assenza. La competizione maschile è invece prevista per la settimana seguente, con una novità significativa: il campo centrale porta per la prima volta il nome di Andy Murray, cinque volte vincitore dell’evento. Un riconoscimento che sottolinea la storica importanza del giocatore scozzese, che ha celebrato l’inaugurazione del campo proprio con l’intervista rilasciata alla BBC.
Una sfida inedita: dall’atleta all’allenatore
Murray ha spiegato come, al termine della carriera, non avesse intenzione di passare subito al coaching. «Non era nei miei piani diventare allenatore appena conclusa la carriera, ma si è presentata un’occasione unica», ha raccontato. Allenare Djokovic, considerato tra i più grandi sportivi di sempre, è stata per lui una straordinaria opportunità di crescita personale e professionale.«Abbiamo condiviso momenti significativi lontani dal campo, anche se i risultati non hanno soddisfatto pienamente le nostre aspettative», ha aggiunto, riferendosi a quell’esperienza che non ha portato a vittorie di tornei per il campione serbo.
Il valore della collaborazione
Quell’esperienza ha rappresentato una palestra di apprendimento sul lavoro di squadra. Andy Murray ha sottolineato come allenare un atleta singolo richieda capacità di coordinamento con fisioterapisti, preparatori fisici, agenti, e la necessità di trasmettere un messaggio chiaro all’atleta, comprendendone le motivazioni più profonde. «Questo è ciò che ho imparato e su cui devo ancora lavorare, se voglio riprendere in futuro» ha aggiunto.
«Lo rifarò, ma non subito. Non sarà una decisione immediata, ma il desiderio c’è.»
Il messaggio di Murray è chiaro: nonostante l’impegno e le difficoltà incontrate, la passione per il tennis e la voglia di trasmettere la propria esperienza rimangono vive, lasciando aperta la strada a un futuro nel coaching.
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