Inghilterra contro Andorra: dove è finita la scintilla creativa della nazionale?
La vittoria dell’Inghilterra contro Andorra ha sollevato più domande sulle difficoltà offensive che certezze, nonostante i numeri apparentemente favorevoli. Ventiquattro tiri, di cui dieci nello specchio, ma un solo gol siglato da Harry Kane su assist di Noni Madueke: è questo il bilancio di un match che, sulla carta, avrebbe dovuto essere ben più agevole data la distanza di 169 posizioni nel ranking FIFA tra le due squadre.
Un equilibrio da ritrovare
Per i tifosi inglesi, il bottino si è rivelato modesto e il dubbio su dove sia finita la creatività si è fatto sentire. La riflessione coinvolge anche Thomas Tuchel, chiamato a trovare soluzioni per sprigionare un gioco più fluido e incisivo, che porti a maggiori occasioni da gol. In questo scenario, Stuart Pearce, ex capitano con 78 presenze in nazionale, ha individuato la chiave nel valorizzare il potenziale nascosto di alcuni talenti ancora troppo irregolari in maglia Three Lions.
I tre volti su cui scommettere
Pearce indica con convinzione tre elementi che potrebbero rappresentare la svolta: Cole Palmer, Phil Foden e Jack Grealish. Tre giocatori capaci di eccellere nei loro club,ma non ancora riusciti a trovare continuità con la nazionale.
- Phil Foden, campione premiato e protagonista di una stagione precedente da record, con 19 gol e 8 assist in Premier league, ha dovuto fare i conti con una frenata nei suoi numeri. L’ultima stagione lo ha visto scendere a soli nove contributi realizzativi, accompagnati da problemi personali che lo hanno portato a prendersi una pausa dalla nazionale.
- Jack Grealish,dal peso importante dal suo trasferimento dal Aston Villa per 100 milioni di sterline,ha attraversato un periodo complicato a Manchester City,collezionando poche presenze e spesso relegato in panchina.La necessità di un trasferimento sembra ormai inevitabile affinché possa sperare in un posto stabile nel progetto di Tuchel.
- Cole Palmer, stella emergente del Chelsea, ha mostrato uno spiccato talento, con 14 gol e 7 assist nella prima parte della stagione, prima di un rallentamento nel rendimento dovuto a cambiamenti tattici e posizionali che ne hanno limitato l’espressività.
Foden: tra talento e fatica
Foden, a soli 25 anni, ha alle spalle già una mole di partite rara per un calciatore della sua età – oltre 315 apparizioni con il Manchester City e 45 con la nazionale. Questo carico di partite, come sottolinea il giornalista Henry Winter, spiega almeno in parte il calo fisico e mentale mostrato nell’ultima stagione. Il suo potenziale resta tuttavia immenso e l’auspicio è di rivederlo presto ai livelli che hanno fatto di lui un punto di riferimento nel centrocampo offensivo inglese.
Jack Grealish alle prese con scelte decisive
Per Grealish il discorso è più complicato. Le poche apparizioni nell’ultima stagione hanno tolto brillantezza al suo cammino internazionale, riducendo drasticamente le possibilità di convocazione per competizioni di alto profilo. Persino durante momenti delicati come la finale di FA Cup, è stato preferito un giocatore più giovane a discapito suo.Tottenham ed Everton si sono fatti avanti con interesse, offrendo potenziali vie d’uscita da una situazione ormai stagnante.
Cole Palmer e l’esigenza di ritrovare la posizione ideale
Palmer ha entusiasmato soprattutto nella prima parte della stagione,dimostrando di poter competere ai massimi livelli,ma ha risentito di alcune scelte tattiche implementate dal tecnico del chelsea Enzo Maresca. Lo spostamento più centrale, infatti, sembra averne compresso lo stile di gioco, mentre i tifosi credono che il suo ruolo naturale – come ala destra che accarezza la fascia – sia quello che ne esalterebbe le qualità. Nel confronto con Andorra, Tuchel lo ha schierato centrale per un’ora abbondante, lasciando aperto lo scenario di un possibile spostamento contro Senegal che potrebbe far emergere tutto il suo valore a livello internazionale.
Uno sguardo al futuro della nazionale inglese
Il cammino della nazionale sotto la guida di Tuchel sembra dipendere in larga misura dal risveglio di questi tre talenti. La sfida sarà riuscire a incanalare l’energia di Palmer, la resilienza di Foden e la rinascita di Grealish in un progetto collettivo che possa tornare ad essere produttivo e spettacolare. La domanda rimane allora: quale sarà la mossa capace di riportare quella creatività che il calcio inglese sembra momentaneamente aver smarrito?
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