Hapoel Gerusalemme verso il secondo atto della finale: fiducia e determinazione a confronto con Maccabi Tel Aviv
Il momento della verità per Hapoel Gerusalemme
La serie finale di playoff raggiunge un punto cruciale per Hapoel Gerusalemme. Dopo una sconfitta di misura al Monura Hall, la squadra allenata da Yonatan Alon è pronta a scendere in campo con l’obiettivo di riequilibrare il confronto contro Maccabi Tel Aviv. Il prossimo incontro, fissato per le 20:50, rappresenta una tappa fondamentale per rimandare tutto a gara 3, con la spinta del pubblico di casa come possibile chiave di svolta.
Le lezioni tratte dalla gara iniziale
Alon sottolinea come la sua squadra abbia concesso troppa libertà agli avversari: “Dobbiamo aumentare l’aggressività e la determinazione, controllare meglio i dettagli e migliorare la precisione ai tiri liberi”. L’allenatore ammette che il primo match era nelle loro mani, ma ora l’imperativo è trasformare consapevolezza e intenzioni in concrete vittorie sul parquet.
Gestire la pressione e i singoli protagonisti
Riguardo alle recenti prestazioni di Kadeem Crigton, Alon si assume la responsabilità e promette un lavoro più attento: “Devo seguire meglio il suo percorso”. L’allenatore evita fiducia eccessiva basata sui precedenti successi contro la squadra di Tel Aviv e punta tutto sulla convinzione del gruppo e sul sostegno appassionato dei tifosi, capaci di trasformare la città in un autentico vulcano di energia.
Jared Harper, la costanza come arma
jared Harper, figura stabile e affidabile di questa serie, rivela la sua chiave di successo: “Cerco sempre di prendere la decisione giusta sul campo. Il primo match l’ho affrontato con questa mentalità e continuerò così. Mi aspetto di segnare di più in gara 2,ma soprattutto so che la difesa in casa è la nostra priorità”.
Il peso del pubblico e la gestione della pressione
Harper riconosce che giocare davanti ai propri tifosi imprime un’energia supplementare, anche se poi la battaglia si decide sul parquet. Quanto alla tensione, “la sento sempre, ogni volta voglio la vittoria”. Per lui, concentrarsi esclusivamente sulla prossima partita è la strategia vincente per superare questo momento. Sul desiderio di vincere un titolo già nella sua prima stagione a Gerusalemme, il giocatore è chiaro: “Non cerco solo risultati immediati, preferisco costruire un progetto duraturo, perché voglio vincere più di un campionato”.
Un attaccante versatile e determinato
A proposito del suo stile di gioco, Harper evoca episodi recenti, tra cui un tiro da tre punti nel match contro Hapoel Tel Aviv che non è entrato ma che definisce come “un buon segnale, parte del gioco dove a volte la palla non cade”. Occhi puntati già sulla sfida successiva, con la stessa concentrazione e determinazione.
La difesa e la sfida ai tiratori avversari
La prestazione difensiva di Harper è stata fondamentale nel primo incontro: “Abbiamo modificato qualche dettaglio, ma manteniamo la stessa filosofia. Nel primo match si è giocato punto a punto, tutto può cambiare in una singola azione. Ora la testa è soltanto a gara 2”.
Il pressing sui rimbalzi: una battaglia decisiva
Il coach aveva evidenziato l’importanza dei rimbalzi, un aspetto in cui Maccabi ha prevalso nettamente: 39 contro 30. Harper commenta: “È una questione di aggressività e focus. Hanno guadagnato molti rimbalzi offensivi e ci hanno messo sotto pressione, rubandoci palloni.La nostra percentuale da tre punti è stata insolitamente bassa,solo 8 su 29. Quando non segni puoi aspettarti più rimbalzi a favore degli avversari, quindi dobbiamo migliorare anche in attacco, attaccando il ferro con più intensità. I rimbalzi saranno chiave anche per gara 2”.
Kadeem Crigton, determinazione e lucidità sotto pressione
Crigton, nonostante la sconfitta, esprime fiducia e lucidità: “Non credo abbiamo giocato male. Abbiamo avuto buone occasioni e difeso abbastanza bene. serve solo affinare alcuni dettagli e combattere con grinta. Questo è un momento do or o rimanere”.
La resilienza di un tiratore
Riguardo alle sue prestazioni, Crigton si mantiene concentrato: “Continuo a lavorare seguendo la mia routine. Ho provato tiri importanti,solo che non sono entrati. Domani dovranno esserci,non ho dubbi. Mi focalizzerò sui piccoli dettagli, non svelo tutto ma so come giocare e come aiutare il team. Questo è il tempo di vincere o andare a casa”.
Il fascino delle sfide decisive
Interpellato sul brivido della gara a eliminazione diretta, Crigton risponde che la squadra vive per questi momenti: “Abbiamo giocatori abituati a questo tipo di pressione. L’energia del palazzetto ci spinge a dare il massimo. La partita di settimana scorsa è già storia, ora è tutto sulle spalle di domani”.
Adattamenti e preparazione tattica
Crigton riflette anche sulle differenze tattiche rispetto agli incontri precedenti contro Hapoel Tel Aviv: “Sono due squadre molto diverse, con stili e ritmi distinti. nei playoff bisogna saper cambiare e adattarsi.Abbiamo fatto alcune modifiche negli ultimi giorni,ora serve solo presentarsi pronti a dare tutto”.
Il sogno di un titolo per Gerusalemme
Presente nel club da alcune stagioni, Crigton sottolinea l’importanza di portare a casa un trofeo per la città: “Negli ultimi anni siamo arrivati solo alla semifinale. Un titolo qui varrebbe tanto, per i tifosi, la società e ovviamente i giocatori. Siamo tutti convinti di meritarlo”.
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