Trump e TikTok: un amore inaspettato
Durante un’intervista su meet The Press di NBC, il presidente degli stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che TikTok, il noto social network cinese, sarà “fortemente protetto”, rivelando di avere “un debole” per l’app.
Trump è stato interrogato sulla possibilità di estendere la scadenza per la società madre di TikTok, ByteDance, per cedere le operazioni negli Stati Uniti a un proprietario locale. Questo è necessario ai sensi della legge Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, approvata l’anno scorso con il supporto di alcuni legislatori repubblicani, i quali sostengono che TikTok rappresenti un pericolo per gli americani, in quanto i loro dati potrebbero essere accessibili dalla Cina.
La legge stabiliva una scadenza per il 25 gennaio 2025 per la cessione. Sebbene tale termine sia già trascorso senza che sia avvenuta una vendita, Trump ha scelto di non far rispettare la legge, ritenendo che questo avrebbe ostacolato un eventuale accordo e privato gli utenti americani di un servizio a cui sono affezionati.
La posizione di Trump su TikTok
Durante l’intervista, trump ha rivelato che non è solo l’interesse degli utenti statunitensi a contare, ma anche il suo legame personale con l’app. “Ho un debole per TikTok, perché, come saprete, ho vinto il voto giovanile di 36 punti”, ha detto.“Nessun repubblicano ha mai conquistato i giovani come ho fatto io.Quindi, forse non dovrei dirlo, ma ho una particolare affezione per TikTok”.
Ha sottolineato che TikTok è “molto interessante” e che avrà una protezione robusta.Tuttavia, ha anche espresso la sua disponibilità a concedere un’estensione se necessario, sebbene non ritenga che sarà indispensabile.
Un accordo imminente
Trump ha suggerito che un accordo per trasferire TikTok sarebbe vicino, con la scadenza per il 19 giugno in vista. “Abbiamo effettivamente un accordo,” ha dichiarato. “Ci sono alcuni acquirenti molto solidi pronti a investire somme considerevoli. È una buona opportunità per noi”.
Riguardo a questo accordo, Trump ha affermato che sarebbe vantaggioso anche per la Cina. “Ho praticamente isolato la Cina con le tariffe così alte che non possono fare molto affari con gli Stati Uniti. Ma se raggiungiamo un accordo, sarà un argomento semplice da trattare”.
Politiche tecnologiche e il futuro
Un altro tema affrontato durante l’intervista è stato il Department of Government Efficiency (DOGE), guidato fino a poco tempo fa da Elon Musk, il quale ha assunto decisioni controverse riguardo alla sicurezza e alla regolarità delle normative. Trump ha difeso le politiche del DOGE,menzionando presunti 160 miliardi di dollari di frodi e abusi da eliminare,una cifra contestata da esperti.
In merito alla politica commerciale di Trump, egli ha asserito che questa ha portato Apple a inaugurare impianti negli Stati Uniti, sottolineando un investimento di 500 miliardi di dollari.Ma, nonostante ciò, il CEO di Apple, Tim Cook, ha più volte ribadito che la maggior parte dei prodotti saranno realizzati in paesi come India e vietnam.
Nuovi dazi e l’industria cinematografica
In un passo audace, Trump ha annunciato la possibilità di dazi permanenti sulle importazioni, insistendo sul fatto che le aziende devono costruire impianti negli Stati Uniti. Nonostante ciò,ha anche introdotto un nuovo dazio su tutti i film stranieri,dichiarando che “l’industria cinematografica in america è in una morte rapida”. La proposta prevede una tassa del 100% su qualsiasi film prodotto all’estero che entri negli Stati Uniti.
Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte della Casa Bianca o del Dipartimento del Commercio riguardo ai dettagli di questo nuovo dazio.
Questa strategia mira a garantire che l’industria nazionale possa recuperare terreno e riconquistare la fiducia del pubblico. Resta da vedere quali effetti avrà questo approccio sulle produzioni cinematografiche e sulle relazioni commerciali con i paesi produttori.
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