bluetooth 6.1: la privacy si fa più solida e il consumo energetico cala
Immaginate un mondo in cui il vostro dispositivo bluetooth smette di essere facilmente rintracciabile da occhi indiscreti. È questa la promessa che giunge con il nuovo standard bluetooth core specification 6.1, da poco rilasciato dalla bluetooth special interest group (sig). Un aggiornamento che,più di ogni altra cosa,punta a rivoluzionare il modo in cui viene gestita la privacy e,come effetto collaterale molto gradito,anche l’efficienza energetica.
indirizzi randomizzati per una privacy fuori dalla portata
Uno degli elementi chiave del bluetooth 6.1 riguarda la gestione delle cosiddette resolvable private addresses (rpa), ovvero quegli indirizzi bluetooth progettati per mascherare il vero mac address del dispositivo. Questo escamotage è fondamentale per impedire tracciamenti permanenti, permettendo ai dispositivi amici di riconnettersi in modo sicuro senza svelare la loro identità reale.
Fino a ora, però, l’aggiornamento di queste rpa avveniva a intervalli fissi, in genere ogni 15 minuti. una regolarità facilmente sfruttabile per correlare e seguire l’attività del dispositivo. Bluetooth 6.1 getta al vento questa prevedibilità, introducendo un sistema di aggiornamento a intervalli casuali, che oscillano tra gli 8 e i 15 minuti di default, ma che possono essere configurati da un minimo di un secondo fino a un’ora.
Il cuore di questa novità è nell’algoritmo del controller bluetooth, che sceglie un valore a caso all’interno del range stabilito usando un generatore di numeri casuali certificato dalle norme nist. Il risultato? Un dispositivo impossibile da sorvegliare con continuità, perché non segue più schemi prevedibili.
un risparmio energetico che fa la differenza
Ma non finisce qui. bluetooth 6.1 introduce anche un approccio più autonomo del chip nel gestire gli aggiornamenti delle rpa. questo significa che il controller può decidere da solo quando e come modificare l’indirizzo senza disturbare il dispositivo principale (host), eliminando così inutili attivazioni della cpu e riducendo il carico sulle risorse di memoria.
Proprio per dispositivi che vivono di batterie minuscole, come braccialetti fitness, auricolari o sensori per l’Internet delle cose, questo si traduce in un allungamento significativo della durata della batteria. Chi non farebbe un piccolo applauso a una tecnologia che – senza clamori – rende tutto più efficiente?
quando potremo davvero vederlo all’opera?
Naturalmente,l’entusiasmo deve fare i conti con la realtà del mercato e della produzione. L’adozione di bluetooth 6.1 richiede processori e firmware aggiornati, e questo non avverrà dall’oggi al domani. I primi chip compatibili sono attesi non prima del 2026 e, spesso, le versioni iniziali non garantiranno tutte le migliorie annunciate fino a che i test non saranno completi.
In sostanza, ci troviamo davanti a un passo avanti che probabilmente passerà inosservato ai più per qualche anno, ma che getta le basi per dispositivi più sicuri e autonomi nel futuro prossimo. Una rivoluzione silenziosa, ma dal potenziale enorme.
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