bboxx tra crisi e futuro incerto: la battaglia legale di un gigante dell’energia off-grid
Dietro il nome Bboxx si cela una storia di ambizione e sfide difficili, che ora si trova a un bivio delicato.L’azienda britannica, punto di riferimento nelle soluzioni solari off-grid in Africa, è stata travolta da una richiesta di liquidazione presentata da un investitore tedesco, la 5th Dimension Investment GmbH. Il 21 maggio,al tribunale commerciale di Londra,si deciderà il destino di questa realtà nata nel 2010 e cresciuta in territori spesso complicati,dove portare energia significa ben più di un business: è cambiare vite.
Il nodo legale
La petizione inoltrata lo scorso aprile dalla società berlinese mira a sciogliere Bboxx Ltd secondo l’Insolvency Act 1986. Tra le ragioni,si parla di pretese finanziarie che,al momento,restano avvolte nel riserbo. La vicenda si gioca davanti al Business and Property Courts presso il Rolls Building di londra, con il supporto legale dello studio Child & Child Law Limited. Chiunque voglia schierarsi dalla parte del ricorrente o opporsi ha tempo fino al 20 maggio per comunicare il proprio intento.
Un’azienda con radici africane
Nel bel mezzo di questa contesa, Bboxx ha poco più di un anno fa deciso di trasferire il quartier generale da Londra a Kigali, un gesto simbolico e pratico che manifesto la sua vocazione “Africa-first”.Un impegno che si traduce in piani ambiziosi: formare quasi mille rwandesi in cinque anni e investire centinaia di milioni di dollari nel continente. Mansoor Hamayun, il co-fondatore e allora amministratore delegato, sottolineava la necessità di “essere vicino alle comunità per sbloccare potenzialità inedite”. Solo qualche mese fa,però,Hamayun ha lasciato la guida,passando il testimone ad Anthony Osijo,chiamato a consolidare e crescere.
Un colpo per l’energia off-grid?
Bboxx non è un nome qualunque: ha distribuito milioni di sistemi solari a pagamento dilazionato, trasformando villaggi e intere regioni in Africa e Asia. Partner di governi e utility, ha contribuito a illuminare angoli dimenticati, ma adesso tutto sembra vacillare.La liquidazione potrebbe portare alla nomina di un curatore che valuterà quanto resta dell’azienda e come procedere, con ricadute inevitabili su lavoratori, fornitori e alleanze strategiche.
Un contesto africano sul filo del rasoio
La pelle sottile del settore tech africano si dimostra fragile di fronte a venti economici impietosi. Negli ultimi dodici mesi, startup di riferimento come MarketForce in Kenya, Lipa later, Sendy e SWVL hanno subito contraccolpi pesanti, tra stop e ridimensionamenti.È il segnale di un sistema che,senza modelli di fatturato robusti,fatica a reggere l’onda lunga di capitali esterni che si stanno sempre più ritirando.
Che cosa succederà
Se il tribunale darà il via libera alla liquidazione, Bboxx rischia di scomparire o di subire una trasformazione profonda. Questo scenario apre mille interrogativi su come il settore dell’energia pulita potrà evolversi senza uno dei suoi protagonisti più attivi. Nel frattempo, restiamo in ascolto, consapevoli di quanto fragile sia quel ponte tra innovazione e sostenibilità, soprattutto nelle realtà che più ne hanno bisogno.
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