AMD Radeon RX 9060 XT: due versioni, stesso nome e grandi polemiche
Con il lancio previsto per il 5 giugno 2025, la nuova AMD radeon RX 9060 XT si presenta in due varianti: una con 8 GB di VRAM e l’altra con 16 GB, entrambe sotto lo stesso nome commerciale.Una scelta che ha acceso un acceso dibattito tra appassionati e recensori, spaventati dall’ambiguità e dalle implicazioni pratiche sul campo di gioco.
Memoria video: 8 GB davvero sufficienti?
La community del gaming e gli addetti ai lavori concordano su un punto: 8 GB di VRAM risultano ormai limitanti, soprattutto per il gaming a risoluzione 1440p. Titoli moderni, più esigenti sotto questo profilo, mettono spesso in crisi soluzioni con memoria ridotta, provocando cali di performance e fastidiosi rallentamenti.
La decisione di AMD di mostrare durante le presentazioni ufficiali esclusivamente i benchmark della versione da 16 GB ha alimentato ulteriori dubbi sulla trasparenza dell’azienda, facendo pensare che la variante più economica possa non reggere realmente il passo con i titoli più recenti e pesanti.
Un precedente poco brillante: il caso Nvidia RTX 4060 Ti
Questa strategia non è nuova: Nvidia con la RTX 4060 Ti ha già sperimentato un’accoglienza simile.Due modelli con lo stesso nome, differenziati unicamente dalla quantità di VRAM (8 e 16 GB), con un divario di prezzo di circa 100 dollari.
Quando la versione da 8 GB è stata lanciata, molti giocatori si sono lamentati della scarsa resa soprattutto in giochi che richiedono molta memoria video, lamentando problemi di fluidità e frametime altalenanti anche a risoluzioni inferiori. La stampa tech ha accusato Nvidia di marketing poco chiaro, lasciando i consumatori confusi su quale versione stessero effettivamente acquistando.
AMD non sfugge alle critiche
L’eco di quelle polemiche ha richiamato immediatamente l’attenzione sul lancio AMD. Frank Azor, direttore marketing gaming di AMD, ha provato a giustificare la scelta affermando che la maggior parte dei giocatori non necessita più di 8 GB di VRAM, e che quella versione più economica si rivolge proprio al segmento mainstream.
Una difesa che però ha ricevuto dure repliche. Steve di Hardware Unboxed ha definito questa posizione “short-sighted” e fuorviante, sottolineando come il vero problema stia nel limitare la longevità delle schede video vendute.Il confronto tra le due versioni in diversi giochi, analizzato anche da YouTuber come Vex, ha evidenziato problemi tangibili di stuttering e cadute di frame soprattutto nella variante con meno memoria.
sorprende inoltre che nella presentazione ufficiale AMD abbia evitato ogni benchmark per la versione da 8 GB, che appare così sospesa in un limbo di silenzio imbarazzante.
Perché la quantità di VRAM conta davvero
Si potrebbe obiettare che non tutti i giochi consumano più di 8 GB di memoria video. Ma titoli già datati come Cyberpunk 2077 dimostrano come questa soglia venga superata facilmente, e con l’avvicinarsi di titoli sempre più complessi – pensiamo a GTA 6 – la questione si fa ancora più urgente.
Lo sviluppo software rispecchia la diffusione dell’hardware: se la maggioranza dei giocatori dispone di schede limitate, i giochi saranno ottimizzati per quei limiti, compromettendo potenzialmente la qualità visiva e le innovazioni tecniche per chi punta più in alto.
È anacronistico pensare di progettare giochi moderni come se i giocatori ancora utilizzassero dispositivi obsoleti, condannando così l’industria a una stagnazione.
un problema di trasparenza e di etichettatura
Il nodo più spinoso resta la comunicazione al pubblico.Le due versioni della RX 9060 XT,pur così diverse nelle prestazioni,condividono lo stesso nome e marchio. Un acquirente poco attento potrebbe facilmente confondere le due, ritrovandosi con una scheda che non soddisfa le aspettative create dal brand.
Questa confusione non è dappertutto appannaggio di AMD: Nvidia ha avviato questo trend, ma AMD ha scelto di seguirlo senza fari d’ingombro, contribuendo così a un clima di sfiducia crescente nei confronti delle aziende di GPU.
Le rivelazioni di Steam e il futuro del gaming a 1440p
Entrambi i produttori amano citare i dati del Steam Hardware Survey per giustificare la politica sulle VRAM,puntando sul fatto che la maggioranza dei giocatori ancora utilizza risoluzioni 1080p.
Ma questi dati celano una realtà dinamica: i monitor 1440p si stanno diffondendo a costi sempre più contenuti, grazie a modelli come il Pixio PXC277 advanced, un 27 pollici curvo con refresh rate elevato, ormai accessibile a prezzi accessibili anche ai gamer meno esigenti.
Con questa evoluzione i giocatori sono pronti a migliorare la propria esperienza, ma una GPU con risorse vetuste rischia di rappresentare un collo di bottiglia difficile da ignorare.
La scottante questione dell’obsolescenza programmata
Forse la parte più amara di questa vicenda è la consapevolezza che le aziende vendono consapevolmente soluzioni destinate a diventare obsolete in tempi brevi. I 8 GB, pur ancora funzionanti oggi, non basteranno più in un futuro prossimo, lasciando molti utenti a fare i conti con problemi di giocabilità e aggiornamenti mancati quando ormai sarà troppo tardi.
Si tratta di una forma di “scelta” mascherata da marketing, dove l’opzione più economica diventa ben presto una fonte di frustrazioni, mentre quella più robusta resta fuori dalla portata di molti.
Come se la cava AMD?
Al momento, AMD sembra gestire meglio la comunicazione rispetto ad alcune uscite passate, ma le strategie a breve termine rischiano di erodere lentamente la fiducia di una community che ha sperato a lungo in un’alternativa forte a Nvidia.
Il consiglio più semplice e sensato sarebbe stato distinguere chiaramente i prodotti: un nome diverso per il modello 8 GB, che poteva chiamarsi RX 9055, Lite o in altro modo, evitando così di ingannare o confondere l’utente.
Fino a quando questo non accadrà, è bene prepararsi a leggere con attenzione etichette e caratteristiche, perché dietro la scatola di una scheda video si nasconde spesso molto più di quanto si voglia far credere.
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